Rendere una frase, un discorso o semplicemente una parola nel modo giusto non significa semplicemente attribuirgli un dato significato: molto spesso infatti, affrontiamo un testo scritto che, per quanto profondo possa essere, si può dire accattivante (o appealing se preferiamo utilizzare l’inglese) solo con la punteggiatura corretta. Un punto o una virgola al posto giusto possono davvero cambiare le cose: il testo acquisisce la giusta intonazione e scorre meglio permettendo al lettore di capire e di immedesimarsi in quello che le parole dicono.
La grammatica inglese, come tutte le lingue del mondo, ha una punteggiatura riconosciuta universalmente, uguale a quella dell’italiano ma che, ovviamente, è indicata in modo differente. Vediamo insieme come si pronunciano i segni di punteggiatura inglesi, definiti punctuation, e come utilizzarli in modo appropriato. Leggiamo di seguito:
• punto: definito period o full stop in english british, viene utilizzato alla fine di una frase per indicarne la forma affermativa, ma possiede anche altre caratteristiche; il punto infatti, è utilizzato per le abbreviazioni (come Dr. oppure Mrs.) o anche per indicare il quantitativo numerico di una certa cosa (come nel caso di 12.300).
• punti di sospensione: in inglese sono definiti ellipsis o dots nel parlato comune e sono posti solitamente alla fine di una frase per lasciare qualcosa di implicito, non detto.
• virgola: per indicarla in inglese usiamo il termine comma e segue le regole generali della grammatica universale, ovvero utilizziamo la comma per dare una certa ritmicità e attenzione ad un elenco di nomi, frasi o aggettivi; esistono però anche degli usi diversi, ad esempio per chiarire il significato di una frase o sottolineare un argomento o un significato.
• punto esclamativo: definito come exclamation point o exclamation mark, è utilizzato per enfatizzare un concetto o per indicare stupore e meraviglia; solitamente si trova alla fine della frase, ma viene utilizzato anche per indicare un imperativo!
• punto interrogativo: in inglese è indicato come question mark e lo poniamo alla fine della frase per indicare il valore interrogativo; il senso generale del question mark è quello di esprimere un dubbio o una domanda.
• due punti: erroneamente sono indicati come two points, ma il vero nome è colon (chissà, forse perché un punto è sopra l’altro!). Il compito dei due punti è introdurre la specificazione della frase che li precede, molto spesso un elenco o dettagli aggiuntivi.
• punto e virgola: semicolon per esprimerlo in inglese, indica uno stacco tra due preposizioni che è più leggero del full stop; può essere usato anche in sostituzione di una congiunzione o per gli elenchi dove è già presente la virgola.
• virgolette: le quotation marks possono essere single (apici) o double (le classiche virgolette) e si utilizzano per indicare delle citazioni oppure per riportare parti di un discorso indiretto.
• apostrofo: apostrophe in inglese, è il segno di punteggiatura più ostico per chi vuole apprendere l’inglese; le sue funzioni sono principalmente due: per indicare possesso nel caso del genitivo sassone (la famosa ‘s) o per indicare una contrazione come, ad esempio, nel caso di don’t!
• parentesi: ricordiamo infine le parentesi, definite brackets, di due diversi tipi; le round brackets sono quelle tonde e servono per riportare un inciso nella proposizione; le square brackets sono invece le parentesi quadre e trovano largo uso quando vogliamo riportare una spiegazione prettamente tecnica.
Let’s study the punctuation now!