La lingua inglese è sicuramente uno degli idiomi più conosciuto e diffuso tra la popolazione mondiale, ma la sua struttura grammaticale, come del resto per le altre lingue, non è sempre stata statica, ovvero quella che conosciamo oggi; ogni lingua infatti, ha subito un’evoluzione nel tempo ed ha cambiato le sue specificità rispetto alle proprie origini, arricchendosi di nuove strutture e nuovi vocaboli ininterrottamente. L’idioma inglese, nello specifico, ha cambiato connotati a partire dalla sua nascita: essa infatti appartiene primariamente al ceppo indoeuropeo delle lingue germaniche, ma ha subito una forte influenza anche da quelle norvegesi, dal francese e dal latino.
Fino al XIV secolo infatti, la lingua ufficiale utilizzata dalla nobiltà era il francese, mentre l’inglese era parlato principalmente dai cittadini comuni e dai sudditi. La nascita dell’autentica lingua inglese, conosciuta ora come inglese moderno, risale all’avvento della stampa intorno alla seconda metà del 1400 ad opera di William Claxton, tipografo e traduttore inglese che, per la prima volta, impresse la struttura ortografica dell’idioma britannica; l’influenza più grande, però, deriva dal padre della letteratura inglese William Shakespeare, il quale ha dato vita ad oltre 1.000 neologismi durante la stesura delle sue opere. Tra le parole e le espressioni inventate dall'autore vi sono:
• manager (dirigente)
• fashionable (alla moda)
• addiction (dipendenza)
• all’s well that ends well (Tutto è bene quel che finisce bene)
• break the ice (rompere il ghiaccio)
Tali espressioni sono diventate parte del vocabolario inglese corrente e hanno consacrato Shakespeare come inventore dell’inglese moderno.